Il tavolo di coordinamento delle sette sigle sindacali della categoria (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Ungdcec, Unico e Unagraco), che si è incontrato martedì scorso a Firenze, sta lavorando a un’iniziativa che coinvolga, insieme ai professionisti, anche le categorie economiche gravate dalla macchina burocratica.
Il motivo? Sono insoddisfatti per la «mancata continuità degli intendimenti espressi dal Mef nell’ultima lettera inviata al coordinamento stesso, lo scorso 16 febbraio» e sono preoccupati dagli «ulteriori aggravi imposti a imprese e professionisti con gli ultimi provvedimenti».
I sindacati ricordano che a febbraio hanno deciso di revocare lo sciopero già proclamato per «anteporre responsabilmente gli interessi generali a quelli di una categoria a fronte di un dialogo aperto, serio e continuativo su riforme, semplificazioni e condivisione di modalità operative nell’introduzione di nuove norme». Un’assunzione di responsabilità che, al momento, si sta rivelando a senso unico. «Stiamo cercando di capire – spiega Marco Cuchel dell’Anc – se ci sono i margini, e in che tempi, per veder rispettare alcune delle promesse che ci sono state fatte. La manovra correttiva però non va nella direzione promessa, anzi, gli adempimenti per noi e le imprese sono aumentati, penso all’abbattimento della soglia a 5mila euro per le compensazioni Iva o all’allargamento dello split payment ai professionisti ».
Una prima leva sui cui intendono puntare le associazioni è quella della conoscenza: «Attraverso le circolari che il professionisti inviano periodicamente ai propri clienti vogliamo sensibilizzarli all’impatto che le novità appena introdotte avranno anche su di loro e sulla loro attività – spiega Fazio Segantini, presidente dell’Ungdcec – come le crescenti difficoltà ad usare i propri crediti e l’aumento degli adempimenti».
Per ora l’insoddisfazione è diffusa. Secondo Andrea Ferrari dell’Aidc, gli ultimi interventi normativi «sono provvedimenti depressivi per l’economia» e aggiunge «l’impressione è che non ci sia dietro una politica economica strutturata, e questo è mortificante».
Le associazioni nazionali dei commercialisti ieri hanno . inoltre, espresso il loro sostegno alla manifestazione interprofessionale organizzata a Roma dagli Ordini di medici, ingegneri, architetti e avvocati il prossimo 13 maggio, volta a rivendicare la dignità del lavoro che i professionisti svolgono nel Paese.
(Da Il Sole24ore del 5 maggio 2017)
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