Si dice semplificazione ma in realtà si tratta di «ingorgo fiscale»

Ancora uno spunto dal Sole24ore per evidenziare quello che è sotto gli occhi di tutti; non esiste nessuna semplificazione e Commercialisti e Imprese vedono crescere il tempo da dedicare agli adempimenti… Se almeno i sacrifici servissero a qualcosa: il deficit aumenta e in futuro non potranno che esserci nuovi prelievi e nuove imposte, nonchè riduzioni di servizi pubblici ai cittadini. Non ci siamo…

Si chiama «semplificazione fiscale» per l’agenzia delle Entrate e «ingorgo fiscale» per i contribuenti e i loro professionisti. Questa è la sintesi della situazione in cui attualmente si trovano Fisco,

commercialisti e leali contribuenti. È bene ricordare che la riforma del sistema tributario, da tempo implementata dal nostro “legislatore”, punta (o punterebbe) a semplificare e facilitare il rapporto tra Fisco e contribuenti per permettere al primo di continuare sulla via della lotta all’evasione e al secondo di rendere il suo rapporto trasparente verso l’amministrazione finanziaria.
Si parla di semplificazione fiscale ma di fatto si continua ancora a richiedere ai contribuenti, e di riflesso ai professionisti, di far fronte a una serie di adempimenti, applicando norme fiscali di dubbia applicazione e in costante evoluzione.
Noi professionisti continuiamo a garantire lo scambio costante di dati tra le due parti, spesso riorganizzando il lavoro (incrementando pacchetti software e collaboratori) e spesso con la difficoltà a riaddebitare il costo dei nuovi adempimenti.
Tuttavia, bisognerebbe almeno premiare la «collaborazione informativa» introducendo maggiori oneri detraibili per il contribuente e cospicui crediti di imposta a nostro favore. Riteniamo che il nostro lavoro intellettuale sia, ormai, appesantito e di tipo routinario, oltre che spesso sminuito e poco considerato.
Nell’ottica di semplificazione del rapporto Fisco – professionista, il legislatore dovrebbe intervenire per semplificare le attuali norme, limitandosi a modificarle o ad introdurne nuove solo se necessario.
È necessaria, se non obbligatoria, un’imminente e reale revisione fiscale. Bisogna eliminare gli adempimenti che comportano una duplicazione dei dati già in possesso del Fisco, intervenendo anche sulla organizzazione dell’agenzia delle Entrate, già definita a livello europeo tra le più informatizzate, per massimizzare l’utilità dei dati a sua disposizione nella lotta all’evasione, riducendo così la richiesta di informazioni e l’introduzione di nuovi adempimenti a danno di contribuenti e commercialisti.
In assenza di un intervento in tal senso, pertanto, non si può parlare di «semplificazione fiscale» quanto di «ingorgo fiscale».
Eppure, un Fisco meno esigente e burocratico ma più efficiente potrebbe contribuire alla nascita e allo sviluppo di start up e quindi a un incremento della nostra economia grazie a nuove idee di business. Con il Congresso nazionale dei Giovani ragionieri dal titolo «Startup d’impresa e Innovazione tecnologica: crescita, sviluppo e nuove opportunità», che si terrà a Napoli oggi, l’Unagraco vuole diffondere e promuovere l’importanza delle nuove idee imprenditoriali puntando sulla partecipazione ai lavori congressuali di esperti del mondo economico, politico ed universitario chiamati ad approfondire i probabili scenari che possono aprirsi grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e start up di imprese.
Presidente nazionale Unagraco,
Unione giovani ragionieri commercialisti